LA TRAGEDIA DEL DC9 – Le ultime vicende hanno aumentato la tensione nei partiti

Il missile si abbatte sul Parlamento

Anticipata dal Pci la richiesta di un dibattito – Accuse alle autorità militari che avrebbero coperto la verità – Anche nella maggioranza governativa d’accordo sulla necessità di chiarire definitivamente che cosa è accaduto all’aereo precipitato a Ustica – L’inesistenza del segreto di Stato già affermata da De Mita e Zanone

ROMA — Sulla strage di Ustica il Pci anticipa una richiesta di dibattito parlamentare. Alla interrogazione rivolta a De Mita e Zanone dal presidente dei senatori comunisti Ugo Pecchioli (perché riferiscano sulle «accuse gravissime di responsabilità e mendacio alle autorità politiche e militari che in questi anni avrebbero nascosto la verità») si somma quella del capogruppo di Montecitorio, Renato Zangheri. La decima che il Pci firma dal giorno dell’incidente, otto anni fa. «Certo — dice Zangheri — bisognerà discuterne in sede parlamentare. Ci sono responsabilità e negligenze politiche, e non solo del vertici militari. Corresponsabilità nell’occultamento dei fatti».
«È già trascorso un periodo di tempo scandalosamente lungo, durante il quale mi sembra siano state sottratte prove decisive», afferma Zangheri. Che ricorda l’appello per la verità di Cossiga del 1986 («provvido, onesto e corretto») e giudica ormai «poco attendibili e irresponsabili» le smentite di queste ultime ore: «Mi sembra che stiano emergendo pesanti responsabilità militari e c’è un problema di indirizzo delle nostre Forze armate che andrà affrontato. Non resta che esprimere fiducia nel lavoro della magistratura: la verità verrà finalmente alla luce, ma direi che siamo già sulla buona strada. Tanto vale sperare che questa storia almeno serva a decongestionare aree sempre più ampie dalla concentrazione militare del due blocchi. Specie nel Mediterraneo, importante rete di collegamento del traffico aereo civile».
Ma non è solo il Pci a voler conoscere tutti gli ingredienti del minestrone avvelenato che dal 1980 qualcuno si ostina a nascondere sotto un coperchio che le rivelazioni hanno ormai sollevato. Sono in campo radicali, Verdi, demoproletari. Una vera tempesta. Dice Stefano De Luca, liberale e sottosegretario alle Finanze: «A giugno, e dall’interno del governo, si sono liberate alcune voci che hanno impresso un’accelerazione definitiva all’inchiesta. Bene ha fatto il ministro della Difesa Zanone e con lui De Mita a chiarire l’inesistenza del segreto di Stato. Lo scenario emerso in queste ore mi sembra verosimile e compatibile con i fatti che in parte io stesso avevo anticipato, quando senza mezzi termini chiesi di porre fine alla vergognosa menzogna di Stato che copriva la verità».
«A questo punto — dice De Luca — ogni smentita vale una conferma. Sono stati commessi reati gravissimi, intendo fare un passo formale perché ministro della Difesa e Governo aprano una inchiesta su occultamenti, deviazioni, omissioni compiute da Aeronautica e servizi segreti». E anche il suo compagno di partito Patuelli incalza: «Reticenze e depistaggi hanno prima impedito e poi rallentato la ricerca piena della verità sulla tragedia, sulla quale i liberali hanno a più riprese sollevato il velo. Il Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato convochi al più presto i responsabili dei servizi per avere ogni informazione, raccolta in Italia e all’estero».
Pesantissime le accuse del Verdi all’Aeronautica militare «che ha mentito deliberatamente, e fin dal primo momento, sull’effettivo svolgersi degli eventi di cui doveva conoscere l’esatta dinamica». Giancarlo Salvoldi, uno dei deputati del gruppo verde alla Camera, definisce «di gravità eccezionale» il comportamento dell’attuale capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Pisano, che durante un incontro con la Commissione Difesa della Camera «ribadì una versione mendace dei fatti assumendosi la responsabilità di coprire tutta la catena di omissioni e menzogne gerarchicamente messa in atto al di sotto del suo comando». Se le rivelazioni di queste ore trovassero conferma, insiste Salvoldi, «il generale Pisano dovrebbe essere destituito».
Franco Corleone, senatore radicale, chiede in una interrogazione al ministro Zanone di puntualizzare il dettaglio delle rivelazioni e di sapere «quali provvedimenti intende adottare per individuare all’interno dell’amministrazione della Difesa i responsabili dell’occultamento delle informazioni, delle prove e del boicottaggio delle indagini, ovvero di coloro che più volte hanno coscientemente indotto il ministro della Difesa ad affermazioni non corrispondenti al vero».
E Falco Accame, responsabile di Dp per i problemi della Difesa, aggiunge: «Le gravissime accuse lanciate da Tg1 Sette impongono finalmente la nomina di una commissione di inchiesta parlamentare».
Un impegno che il democristiano Pierferdinando Casini (vice presidente della Commissione d’inchiesta su terrorismo e stragi) ha già raccolto: «Ce ne dovremo occupare al più presto. Non esitando a indagare in tutte le direzioni, nessuna esclusa, concentrando l’attenzione soprattutto su quanto avvenuto nel momenti successivi alla tragedia».

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